venerdì 15 luglio 2011

Futurologia: quando la fantascienza ci ha preso

Letteratura, cinema e tv sono stati bravi profeti nell'anticipare il nostro presente. Come nel 1965: il capitano Kirk per comunicare usa un oggetto tascabile con sportellino a conchiglia. Quasi uno smartphone


P
er un autore di fantascienza non c’è niente di più facile che inventare. Niente esperimenti da laboratorio. Niente finanziamenti, né brevetti. Gli bastano le idee e la penna. Sarà per questo che il genere letterario è una miniera in finita di piccole e grandi invenzioni, a volte clamorosamente sbagliate, altre inquietantemente profetiche. Ci sono autori che hanno saputo prevedere il nostro presente con notevole precisione, come Robert A. Helein che parlava di letti ad acqua e forni a microonde quando non erano ancora di uso comune, oppure Stanislaw Lem che aveva previsto la tecnologia touchscreen. Alcuni si sono avvicin ati al device più simbolico di questi anni, il cellulare, senza però coglierlo nella sua essenza di oggetto universale e sempre connesso.

Una cosa è certa: ieri era molto più facile predire il futuro di quanto lo sia oggi. Perché oggi la tecnologia viaggia troppo veloce. Prendiamo gli orolog
i: fino a poco tempo fa la loro funzione essenziale era scandire il tempo. Poi sono arrivati i cellulari e allora chi ha più bisogno di un orologio per sapere che ora è? Così sono nati gli smartwatch, come ci fa sapere Matteo Bittanti su Wired di luglio: orologi che si aprono a varie funzioni oltre a quella originaria, e capaci di interfacciarsi via bluetooth con altri device.

Il problema della fantascienza odierna è che il mondo funziona in tempo reale. Non rimane abbastanza lo stesso perché a un autore venga voglia di descriverlo come sarà tra 20 anni: domani sarà già diverso da come è oggi. Tanto vale allora descrivere un futuro che è una specie di presente anabolizzato, con tutti i suoi tic (anche tecnologici) elevati all'ennesima potenza, come ha fatto Gary S
hteyngart in Storia d'amore vera e supertriste, un romanzo fantascientifico appena uscito in libreria.


Ma vediamo di fare qualche altro esempio di futurologhi in grado di interpretare e in qualche modo prevedere carestie di massa, esaurimento delle risorse naturali, crolli economici, bombardamento di informazioni: fenomeni dei no
stri tempi, ma gia' previsti da vari intellettuali e scrittori di fantascienza del secolo scorso.


VERNOR VINGE: informatico e scrittore di fantascienza, nel 1981 defini' il concetto di cyberspazio e ha coniato il termine 'singolarita' tecnologica', idea secondo cui il progresso scientifico raggiungera' un punto in cui oltrepassera' la comprensione umana e dara' vita ad un nuovo tipo di civilta' con l'unione di macchine e uomini in esseri superintelligenti.

WALT DISNEY: nei suoi ultimi anni di vita fu ossessionato d
a come le citta' dovevano essere progettate. Il Prototipo sperimentale di comunita' del futuro o Epcot e' un'utopica citta' del futuro per un massimo di 20 mila abitanti e dotata di tutte le nuove tecnologie. Dal progetto e' nato il parco di divertimenti omonimo Epcot nel 1982 vicino a Orlando.

H.G.WELLS: autore di successi come 'La guerra dei mondi' e 'L'u
omo invisibile', nel suo 'The Shape of Things to Come' del 1933 predisse che una seconda guerra mondiale sarebbe iniziata negli anni '40 con un uso massiccio dei combattimenti aerei e la devastazione delle citta'.

CLUB DI ROMA: nel 1972 il gruppo di esperti composto da premi Nobel, politici e intellettuali pubblico' il 'Rapporto sui limiti dello sviluppo' o Rapporto Meadows, in cui prevedeva per il 21° secolo carestie di massa e crolli economici, quando l'umanita' avesse esaurito le risorse naturali.


TOFFLER: nel 1970 pubblico' 'Shock futuro', in cui sosteneva che il tasso di cambio tecnologico sarebbe diventato cosi' grande da lasciare le persone disorientate e alienate. Conio' l'espressione 'sovraccarico di informazioni' per descrivere le conseguenze del bombardamento continuo di informazioni di dubbia rilevanza sulle persone.

Nell’antichità la comprensione del futuro era affidata, come si sa, a maghi sacerdoti ed indovini. Solo all’alba dell’Ottocento con l’avvento della tecnologia e delle nuove scienze l’uomo cominciò a fare previsioni fondate sulla conoscenza scientifica. Il primo futurologo nel

senso nuovo può essere considerato Thomas Robert Malthus che, nell’ultimo decennio del Settecento, dichiarò che la popolazione umana poteva raddoppiare ogni 25 anni, mentre le tecniche agricole non potevano raddoppiare la produzione di cibo nello stesso tempo, desumendone, quindi, che se l’umanità non avesse ridotto il tasso di crescita sarebbe stata, poi, travolta dalla fame (teorie riprese successivamente dal noto agronomo americano Lester B

rown).

Negli anni successivi il filosofo Emile Littré fece delle previsioni sulla pace in Europa mentre sul fronte ideologico anche Karl Marx può essere considerato un futurologo dal momento che previde, sulla base di argomentazioni che riteneva scientifiche, il sicuro crollo del capitalismo nel mondo. Il primo vero libro di "futurologia" apparve nel 1901 in Inghilterra, scritto da Herbert George Wells, il noto autore di “La guerra dei mondi” e “La macchi na del tempo”, dal titolo: “Anticipazioni dell’impatto del progresso scientifico e tecnologico sulla vita e sul pensiero umano”. La sua previsione più azzeccata fu quella che l’automobile avrebbe reso necessaria la costruzione di enormi (auto-) strade riducendo i tempi dei trasporti; quella peggiore, invece, che nessun sottomarino sarebbe stato mai costruito, mentre sarebbero occorsi decenni per la costruzione di un aeroplano.

La previsione "scientifica" del futuro, denominat
a futurologia, iniziò il suo vero cammino poco dopo la seconda guerra mondiale. E’, infatti, dal XX secolo in poi che la futurologia (o futurismo) si consolida quasi a diventare scienza con gli studiosi Dennis e Donella Meadows dell’Institute of Technology di Boston che, nel 1973, applicando la nuova teoria dei sistemi, realizzarono una serie di previsioni sui tempi e sulle conseguenze dell’esaurimento delle materie prime fondamentali per l’umanità. I due scienziati previdero che se il consumo delle materie prime continuava ad andare avanti a tale ritmo esponenziale, l’umanità si sarebbe trovata ad affrontare gravi situazioni di penuria dopo il Duemila.

Nel “Daedalus, or the Future of Science” del 1923, il genetista J.B.S. Haldane previde che il punto focale delle ricerche future si sarebbe spostato dalla fisica alla biologia, che il progresso della medicina avrebbe debellato le malattie infettive e che la produzione mondiale di cibo si sarebbe moltiplicata. Inoltre, che la contraccezione, le droghe psichedeliche e la gestazione di bambini "in vitro" avrebbero rivoluzionato la società umana.

Siamo ancora nel 1900 quando lo scrittore John Elfreth Watkins jr. (figlio di un ingegnere che lavorava nelle ferrovie americane) fa una trentina di previsioni in un articolo intitolato “Cosa può accadere nei prossimi 100 anni”. Interessante leggerne alcune:
1) Gli americani saranno più alti dai 2,5 ai 5 cm. in più e quest’aumento sarà il risultato di una salute migliore a causa di vaste riforme riguardanti medicina, igiene, alimentazione e sport. Essi vivranno cinquanta anni invece di trentacinque, come avviene attualmente e si vivrà nelle periferie. Di case o palazzi in città non ve ne saranno più, solo uffici, mentre occorreranno solo pochi minuti per il viaggio dai luoghi suburbani alla città.
2) Le automobili saranno più diffuse e convenienti dei cavalli. Vi saranno macchine apposite per il lavoro agricolo e un motore del peso di un chilo farà il lavoro di un paio di cavalli. I ragazzi in inverno correranno su slittini a motore, infine, le automobili sostituiranno qualunque veicolo a cavallo, con automobili per la polizia, ambulanze e ogni altro genere di veicolo.
3) Nelle grandi città (silenziose) non vi saranno strade per le auto che invece termineranno all’ingresso della città e il traffico avverrà in strade costruite sopra o sotto la città, tipo gallerie ben illuminate e ventilate dove viaggeranno anche treni veloci e con scale-mobili che permetteranno di salire verso l’alto.
4) Le fotografie saranno telegrafate da qualsiasi distanza. Istantanee delle più suggestive manifestazioni saranno pubblicate sui giornali appena un’ora più tardi dall’avvenimento e le fotografie saranno in grado di riprodurre tutti i colori presenti in Natura.

Ma Elfreth Watkins jr. previde anche l’avvento di veloci treni elettrici (non a carbone) con aria condizionata, grandi aerei passeggeri e sottomarini. L’energia elettrica che sostituisce in tutto l’uso del carbone e aria calda e fredda che fuoriesce da speciali rubinetti, per regolare la temperatura di case e ambienti chiusi, così come già accadeva all’epoca per l’acqua. Poi videocamere e telecame re che renderanno possibile vedere e sentire in diretta quello che succedeva in ogni angolo del mondo (o spettacoli), così come telefoni e telegrafi senza fili. Alcune specie vegetali e di frutta che aumenteranno in grandezza e saranno prive di semi, mentre vi saranno grandi frigoriferi per il mantenimento degli alimenti. Grandi aziende produrranno alimenti già pronti per l’uso e ogni prodotto sarà disponibile in qualsiasi stagione. La lingua inglese tenderà a condensarsi perdendo l’uso di alcune lettere oltre che diventare la lingua più parlata seguita dal russo; l’insegnamento, anche universitario, sarà per tutti gratuito. Il corpo umano non sarà più un mistero per i medici e ogni organo interno sarà visibile grazie a particolari raggi di luce.

Strano a dirsi ma molte di queste previsioni si sono, poi, avver
ate, ma casi simili li ritroviamo anche in ipotesi fatte da personaggi più illustri e accreditati. Basti citare il ritorno dell’analfabetismo accennato da Isaac Asimov, alla questione del turismo sessuale e della colonizzazione dell’Occidente ai danni del Sud-Est Asiatico fatta dall’agente della CIA Richard Calder, oppure i satelliti per telecomunicazioni descritti da Arthur C. Clarke.
Nel 1955 il premio Nobel per la fisica George Thomson p revide che la popolazione mondiale sarebbe salita fino a 8 miliardi entro il 2050 e che per sfamare questa gente sarebbe stata indispensabile una "Rivoluzione verde” (come quella verificatasi negli anni ’70). Previde con successo anche la scarsità di petrolio e lo sfruttamento su scala sia dell’energia solare che della fusione termonucleare.

Infine, potremmo elencare brevemente quelle previsioni, da più fonti date per certe, che non si sono invece avverate:
1 - Le automobili che sarebbero state soppiantate da veicoli volanti per il trasporto personale;
2 - Computer parlanti;
3 - Robot che sarebbero entrati nella nostra vita quotidiana;
4 - Colonie fondate su Marte, sulla Luna o su altri pianeti;
5- Città sottomarine;
6 - Videotelefoni al posto dei tradizionali telefoni;
7 - Sistemi di guida automatica per le vetture;
8 - Pasti equilibrati formati da pillole o da porzioni di cibo liofilizzato;
9 - Immagini olografiche.
10- Teletrasporto.

Insomma, la fantascienza di oggi è una satira sul presente.
Quella di ieri poteva permettersi il lusso di immaginare il futuro. Rileggerla secondo una nuova concezione ci permetterebbe di analizzare il presente secondo aspetti mai considerati prima, potendo permettere la scoperta di un possibile futuro prossimo.

Dopotutto , chi dice che nella fantascienza di oggi non siano nascosti eventi possibili e scoperte inimmaginabili dalla tecnologia odierna e che oggi ci appare irraggiungibile anche nelle più rosee previsioni?

La mente dell'uomo, prima di tutto il resto, è collegata certamente a luoghi oltre il tempo e lo spazio conosciuti; regioni lontane che ci rivelano, attraverso i misteriosi canali
della creatività, ciò che si nasconde nel nostro domani, donando ad alcuni il dono di una preveggenza simile a quella degli antichi sacerdoti dell'antichità.

In futuro, quindi, chi dovesse dirci che immaginare è solo una perdita di tempo, ignoriamolo.
Dedicare qualche minuto ai nostri pensieri ed alle nostre intuizioni, sognando ad occhi aperti, potrebbe rappresentare un seme piantato su terra fertile che un giorno forse potrebbe essere destinato a crescere fino a diventare realtà.

Buona immaginazione a tutti, dunque.


martedì 5 luglio 2011

Influenze sulla Storia Umana? Trovato Microchip Nel Cranio Di Napoleone

"Profondamente sconcertati": così hanno detto di essere gli scienziati che, analizzando il cranio di Napoleone Bonaparte, hanno trovato un microchip lungo poco più di un centimetro conficcato nel cranio di quello che era stato imperatore francese e uno degli uomini di maggior spicco nella Storia dell'Europa. Non solo: è stata persino avanzata l'ipotesi che il microchip possa essere un impianto alieno e che Napoleone possa essere stato vittima di un caso di abduction, ovvero di rapimento ad opera di extraterrestri.

La vicenda pare essere una bufala colossale, ma ha avuto ampia eco all'estero, e il dottor Andre Dubois ha fatto questa clamorosa rivelazione su una rivista medica francese; "Speravo di scoprire che Napoleone soffriva di un disturbo ipofisario, che ne aveva causato la bassa statura - ha spiegato lo scienziato, che ha effettuato la ricerca sui resti mortali dell'imperatore per conto del Governo
francese - Ma mentre stavo ispezionando l'interno del cranio la mia mano ha sentito una leggera protuberanza": quella protuberanza si è rivelata essere un microchip.
Dalla crescita dell'osso attorno al microchip, gli esperti hanno rilevato che questo dovrebbe essere stato impiantato quando Bonaparte era giovane: "Napoleone sparì per un breve periodo di alcuni giorni nel luglio del 1794, quando aveva 25 anni. In seguito egli disse di essere stato fatto prigioniero durante il golpe Themidorian, ma non esiste alcuna registrazione di quell'avvenimento. Io credo che sia stato in quell'occasione che ha avuto luogo il rapimento alieno", ha dichiarato Dubois.

Stando a quanto riporta il dottor Dubois, anche l'abilità militare di Napoleone sarebbe da attribuire all'intervento alieno che, così, avrebbe di fatto modificato il corso della Storia europea: "Napoleone utilizzò strategie militari valide centinaia di anni dopo di lui, forse l'impianto nel suo cranio ha affinato le sue abilità".

La notizia risale a circa un'anno fa; e sono molti i detrattori di una teoria che squote fin dalle fondamenta una "storia" tutt'altro che canonica e che potrebbe in verità nascondere i più grandi segreti proprio nelle esistenze dei più grandi uomini.

Nessuno può negare di certo però che effettivamente gli uomini ( e le donne) della storia umanapossano esser stati per così dire "ispirati" da una fonte esterna? La mancanza di prove oggettive da un lato e dall'altro ci danno solo modo di fantasticare sulle possibili conseguenze di una tale scoperta.

Chi non ha mai letto dei sogni lucidi di Nicola Tesla, in grado di visualizzare le sue invenzioni prima ancora di costruirle, scoprendone il funzionamento proprio in sogno? Chi non ha mai letto dei misteriosi angeli ispiratori dei primi Presidenti degli stati uniti, fautori di profezie anche avveratesi con una certa esattezza?
Sarebbero molti gli uomini della storia su cui si potrebbe fantasticare: Alessandro Mangno, Gioavanna D'Arco, Albert Einstein e l'elenco sarebbe infinito.

Una cosa è certa, l'uomo è certamente dotato del libero arbitrio, possedendo innato il potere di creare e distruggere ogni cosa; e se solo un giorno dovessimo accorgerci che qualcuno, nascosto tra le pieghe del tempo del mondo, avesse ispirato l'umanità oltre i confini dell'immaginazione umana con l'intento di progredirla lentamente ma costantemente verso una maggiore coscienza di se, significherebbe che l'universo non è lo spazio vuoto che è stato creduto per secoli, bensì un luogo pululante di vita e creature interconnesse ed in segreta contaminazione, dove i pianeti equivalgono a città e le galassie sono come nazioni.

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